La prima regia non si scorda mai.
Traccia segni indelebili di un cammino alla ricerca della ritualità di un teatro sacro, dove gesti e parole si fanno simboli. Il pane e il vino, le candele e l’incenso, tutti gli elementi sono presenti e creano armonie. Segna il primo incontro con i microdrammi di Aleksandr Sergeevič Puškin e con la musica solenne di Wolfang Amadeus Mozart. C’è un disegno registico preciso, lineare, dove nessun gesto e nessun movimento è lasciato al caso. L’orizzontalità e la verticalità convergono, si intrecciano come trama e ordito.
MOZART: Ah! Se la forza dell'armonia
potessero così sentire tutti... Ma no! Il mondo cesserebbe d'esistere; nessuno più
s'occuperebbe dei bisogni d'ogni giorno;
e ognuno alla libera arte s'abbandonerebbe. Noi eletti, fortunati e liberi
siamo in pochi a trascurare i vili interessi, noi, destinati a servire la bellezza.
Non è così?
Con: Alessandro Boldetti e Alessia Leoni
Consulenza coreologica: Nunzia Tirelli
Musiche: Wolfang Amadeus Mozart
Musiche originali: Lorenzo Quattropani
Tecnica vocale: Fernanda Calati
Scene: Lucilla Papa e Irene Agostino