"Se l'occhio non fosse solare, non potrebbe mai
percepire il sole;
se non fosse in noi la forza propria di Dio,
il divino come ci potrebbe estasiare?"
J.W.Goethe
Una delle virtù delle parole è quella di stimolare l’immaginazione, in Tosca ve n’è una che si ripete decine di volte e che ha catturato la mia attenzione: occhio. Il primo a pronunciarla è Cavaradossi, in seguito anche Tosca e Scarpia ne faranno uso. Per comprendere Tosca è necessario vederla con lo sguardo di chi la ama, di chi vuole semplicemente possederla, e infine con i suoi occhi bruni. Ho voluto avvicinarmi alla protagonista scrutandola con un occhio diverso per ogni atto.
Cavaradossi: Occhio all'amor soave, all'ira fiero! / Qual altro al mondo può star di paro/ all'occhio tuo nero!...
Scarpia: Ah di quegli occhi / vittoriosi veder la fiamma / illanguidir con spasimo d'amor, / fra le mie braccia...
Mario: ...vedrò nell'occhio tuo rivelatore, / e la beltà delle cose più mire / avrà sol da te voce e colore.
Tosca: Gli occhi ti chiuderò con mille baci / e mille ti dirò nomi d’amor.
Orchestra: North-Caucasian State Philarmonic Vasilij Il'ič Safonov
Maestro d’ orchestra: Piotr Nikiforoff
Libretto: Luigi Illica, Giuseppe Giacosa
Cantanti: Tosca Elena Filimonova, Cavaradossi Ivan Buyanets, Scarpia Sergey Maidanov
Coro: Philarmonic Choir named after V.I. Safonov
Chorus Master: Alina Mukhamedzhanova